Se stai pensando di intraprendere la carriera di insegnante, avrai iniziato sicuramente a cercare quali sono i requisiti necessari e le possibilità nel settore pubblico e privato. Ricordo quanta fatica feci io a capire il percorso da seguire. Per questo oggi ho deciso di riassumere in modo breve e chiaro quanto serve per diventare insegnanti di lingua nelle scuole di istruzione secondaria di primo e di secondo grado in Italia. Ricordo che questo post è stato scritto a maggio 2023 e che le cose, ahimè, cambiano velocemente. E’ bene consultare sempre anche il sito del Ministero dell’Istruzione e del Merito.
Insegnamento pubblico e privato: le differenze
Prima di tutto bisogna distinguere tra insegnamento pubblico e insegnamento privato. In ambito privato, i requisiti possono cambiare, anche se, grosso modo, si tiene sempre conto di un titolo di studio idoneo e delle esperienze pregresse. Nell’ambito pubblico la situazione è molto diversa.
Requisiti per accedere al concorso per insegnanti di lingua
Ad oggi, maggio 2023 (e lo specifico perché le cose cambiano alla velocità della luce), per diventare insegnanti di lingua inglese (o altre lingue) è necessario superare il concorso pubblico. Per accedere al concorso pubblico, il Ministero dell’Istruzione e del Merito prevede i seguenti requisiti:
- laurea magistrale in lingue (esistono diversi indirizzi);
- 36 CFU nella lingua che si intende insegnare e 24 CFU nella letteratura o cultura di riferimento;
- 18 CFU in L-LIN/01 (Glottologia e Linguistica) e L-LIN/02 (Didattica delle lingue moderne);
- percorso FOR24.
Il percorso FOR24
Il percorso FOR24 consiste nel sostenere esami per un totale di 24 CFU (crediti formativi universitari) in materie psicopedagogiche – pedagozia, psicologia, didattica, antropologia, etc.. E’ possibile sostenere gli esami del FOR24 durante la laurea magistrale o in seguito, ma non prima.
Sostenere gli esami del FOR24 durante la laurea magistrale è più faticoso, ma è decisamente la soluzione più economica. Infatti dopo vi costerà molto di più in quanto non sarete più iscritti all’università come studenti.
Non smettere mai di formarti!
Anche se questi sono i requisiti minimi, un’insegnante non deve mai smettere di formarsi! Che lavori nel pubblico o nel primato, l’aggiornamento e la formazione sono vitali per il successo di questa professione.
Inoltre, il percorso universitario – si sa – spesso è troppo accademico e potrebbe essere necessario approfondire alcuni aspetti pratici attraverso master (che tra l’altro fanno punteggio in graduatoria per le scuole pubbliche) e altri corsi privati.
Esistono diversi master validi, tra cui il master in Didattica delle Lingue Straniere presso la Ca’ Foscari.
Io, ad esempio, sto frequentando un corso per insegnanti di inglese degli “Young Learners” – giovani apprendenti, erogato dall’International House e riconosciuto dalla Cambridge University.
Anche se ad oggi insegno privatamente e in qualità di libera professionista, seguire il percorso per diventare insegnante della scuola pubblica mi ha aiutata ad avere una formazione “completa”. Come già menzionato, continuo tutt’ora a formarmi perché il mio successo è il successo dei miei studenti… e non è una frase fatta.