Un assaggio di “Terroni”, un libro di Pino Aprile.

Un giorno questa terra sarà bellissima.” Paolo Borsellino

 

Che bella… l’Italia! Da Nord a Sud con le sue sfumature di colori, paesaggi, profumi, sapori e suoni rappresenta nell’immaginario collettivo estero il Bel Paese dove si fa la Bella Vita. Ma cos’è… l’Italia?

L’Italia come nazione unita nasce “recentemente”, nel 1861. Come? Grazie alla (o per colpa della) spedizione dei Mille guidata da Garibaldi, il quale portò avanti un piano voluto e studiato dai piemontesi, parzialmente finanziato dalla massoneria e protetto da Inghilterra e Francia (Aprile P. 2013: 6).

Oggi, esiste una Festa in ricordo dell’Unità di Italia che ricorre ogni anno il 17 marzo.

Oggi, a scuola ci parlano dell’Unità di Italia come un momento di svolta positivo.

Oggi, la storia è stata riscritta per cancellare (o meglio, per provare a cancellare) come andarono veramente le cose e riempirci di patriottismo italiano.

Come è avvenuta realmente l’Unità di Italia lo sanno ancora in pochi, troppo pochi: stupri, genocidi, terrorismo, fucilazioni di massa, sottomissione di intere popolazioni, istituzione di campi di concentramento e molti altri orrori (Aprile P. 2013: 5, 6).

Ecco spiegato il motivo per cui nasce il brigantaggio.

Perché è avvenuta realmente l’Unità di Italia non lo sa quasi nessuno: il Regno delle Due Sicilie, all’epoca, era la terza potenza industriale europea dopo Inghilterra e Francia. Il Piemonte, indebitato fino al collo, attuò un vero e proprio piano di “impoverimento del Meridione per arricchire il Nord” (Aprile P. 2013: 92).

Infatti, i paesi conquistati del sud erano soggetti a tassazioni aggiuntive e straordinarie, che finivano dritte dritte nelle casse torinesi.

“Si investe, sino ai primi del Novecento, come se si fosse scoperto un inesauribile giacimento d’oro. Per una parte del paese è vero: triangolo industriale (Piemonte- Liguria-Lombardia), Nord-Est, Roma, un po’ meno in Toscana ed Emilia. Gli altri pagano.” (Aprile P. 2013: 117).

Quello che accadde dopo lo sappiamo e prende il nome della “famosa” “questione meridionale”. Da lì, l’incolmabile divario Nord Sud che arriva fino ai nostri giorni. A far luce su questa discrepanza è Felice in “Perché il Sud è rimasto indietro” (2013), il quale pur fornendo un’altra lettura alle problematiche del Sud contribuisce ad apportare ulteriori prove del fatto che il Nord e il Sud erano due stati e due culture differenti e che il Sud fu sottomesso dal Nord.

Nel 1861 non esisteva la nazione italiana, non esisteva l’orgoglio e il sentimento italiano. Al contrario, esistevano due stati differenti: il Piemonte e il Regno delle Due Sicilie, con culture, tradizioni e lingue diverse. L’Unità di Italia non fu vissuta come una festa, ma come uno stupro e una sottomissione forzata.

Oggi, l’Italia esiste e la sua varietà geografica, linguistica e culturale è forse proprio quello che la rende unica. Oggi, l’Unità di Italia è una festa.

È bello essere italiani. È bella la nostra Italia così com’è: da Nord a Sud. Ma è giusto sapere, e poi non dimenticare, come sono andate veramente le cose.